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Cina : costruisce la prima rete “commerciale” quantistica.

C’è chi utilizza la logica quantistica e chi come noi  No.

internet quantistico
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Era più di un anno fa che si leggeva che Cina aveva istituito la sua prima rete di test “commerciale” quantistica. Testata e utilizzata nella sua provincia settentrionale di Shandong, media statali avevano detto che era  l’ultimo passo del paese per far progredire una tecnologia avrebbe consentito comunicazioni di tipo hack-proof.

Cina Touts che è all’avanguardia nello sviluppo della tecnologia quantistica aveva detto di aver inviato il suo primo codice quantico “infrangibile” da un satellite sperimentale alla terra. Il Pentagono aveva  definito il lancio di quel satellite un anno prima un “notevole passo avanti”.

La cina, un anno fa,  aveva la prima rete “commerciale” di comunicazione quantistica privata ed  era stata impostata per l’uso esclusivo da parte di più di 200 utenti governativi e ufficiali nella capitale Jinan Shandong provinciale.  I canali quantici inviano messaggi incorporati nella luce, e gli esperti dicono che i tentativi di interrompere o intercettare su di essi creerebbero disturbi rilevabili nel sistema.

Oggi

Ad oggi, sono  5 (almeno a detta della Cina) le stazioni di terra che comunicano con il satellite che si trovano a Xinglong, Nanshan, Delingha, Lijiang e in Tibet, a Ngari, sono state collegate alle reti in fibra ottica metropolitane. Di queste fa parte la grande rete che collega Pechino e Shanghai, lunga 2.000 chilometri.

Noi e internet quantistico

Qualcuno ha qualche notizia ?

Un po di storia

Le prime proposte relative alle modalità di comunicazione quantistica risalgono agli anni ’70 circa. Stephen Wiesner, allora un giovane fisico della Columbia University di New York, vide il potenziale in uno dei principi più basilari della meccanica quantistica: che è impossibile misurare una proprietà di un sistema senza cambiarla.

Wiesner ha suggerito che le informazioni potrebbero essere codificate negli stati di oggetti come atomi isolati, i cui ‘giri’ possono puntare su o giù – come gli 0 e 1 dei bit classici – ma possono anche essere in entrambi gli stati simultaneamente. Tali unità di informazione quantistica sono ora comunemente chiamate quantum bits, o qubit. Wiesner ha sottolineato che, poiché le proprietà di un qubit non possono essere misurate senza cambiarne lo stato, è anche impossibile fare copie esatte o ‘cloni’ di uno2. In caso contrario, qualcuno potrebbe estrarre informazioni sullo stato della qubit originale senza influenzarlo, semplicemente misurando il suo clone. Questo divieto è diventato noto in seguito come divieto di clonazione quantistica, e si rivela un vantaggio per la sicurezza, perché un hacker non può estrarre informazioni quantistiche senza lasciare traccia.

Ispirato da Wiesner, nel 1984, Charles Bennett, informatico dell’IBM di Yorktown Heights, New York, e il suo collaboratore Gilles Brassard, dell’Università di Montreal in Canada, idearono un ingegnoso schema che consentisse a due utenti di generare una chiave di crittografia indistruttibile che solo loro conoscono. Lo schema dipende dal fatto che la luce può essere polarizzata, in modo che le onde elettromagnetiche oscillino sia su un piano orizzontale che verticale. Un utente converte una sequenza casuale di 1s e 0s in una chiave quantistica codificata in questi due stati di polarizzazione e la invia in streaming ad un’altra persona. In una sequenza di passi, il destinatario misura la chiave e stabilisce che la trasmissione non è stata disturbata dalle misurazioni di un intercettatore. Fiduciose nella sicurezza della chiave, le due parti possono quindi criptare qualsiasi messaggio composto da bit classici – un’immagine, ad esempio – e inviarlo come qualsiasi altro messaggio crittografato su Internet convenzionale, o qualsiasi altro canale.

Nel 1989, Bennett ha guidato il team che per primo ha dimostrato questa ‘distribuzione quantistica chiave’ (QKD) sperimentalmente4. Oggi, i dispositivi QKD che utilizzano schemi simili sono disponibili in commercio e di solito venduti a organizzazioni finanziarie o governative. ID Quantique, ad esempio, un’azienda fondata nel 2001 a Ginevra, Svizzera, ha costruito un collegamento quantico che da oltre dieci anni protegge i risultati delle elezioni in Svizzera.