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Protonet, dati al sicuro nella tua cloud privata

Protonet, dati al sicuro nella tua cloud privata

Affidarsi alla cloud di grandi aziende o creare la propria, per meglio proteggere i propri dati? La risposta di Protonet

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Il cloud computing e la nuvola hanno cambiato il modo in cui conserviamo i nostri dati e file: salvati altrove, su server lontani e invisibili cui possiamo accedere in qualsiasi momento e utilizzando diversi dispositivi. Per molti, servizi di storage comeiCloud o Dropbox hanno semplicemente sostituito gli hard disk, mentre la nostra memoria digitale viene lasciata a un click di distanza, a patto che vi sia una connessione Internet.

Attenzione alle insidie.

Eppure, la cloud nasconde anche diverse insidie, per lo più attinenti a sicurezza e privacy. Guardando alle cronache più recenti, ad esempio, Dropbox è finita invischiata nel Datagate per il modo in cui gestisce i dati dei suoi clienti, iCloud è statahackerata in modo massiccio e servizi alternativi di gestione file, basati anche su protocolli di crittografia più forti, si sono ritagliati uno spazio sullo scenario: Mega di Kim Dotcom, ad esempio, oSpiderOak, sostenuta esplicitamente da Edward Snowden.

Volendo rimettere gli utenti al centro dei loro dati, ridando loro pieno controllo sul modo in cui questi ultimi vengono gestiti,Protonet, un’azienda tedesca con sede ad Amburgo, fa un passo ulteriore: offrire non solo servizi cloud ad hoc al di fuori di quelli commerciali più noti, ma persino l’hardware necessario a creare la propria nuvola personale. In sostanza, Protonet realizza server portatili privacy-by-design, semplici da installare e utilizzare, su cui far girare diverse applicazioni. I server sono facilmente trasportabili e vanno semplicemente attaccati alla corrente e a una rete wi-fi per funzionare.

Il software, prima di tutto. Soul, quello che Protonet chiama un“social operating system”, consente di gestire progetti collaborativi online e file condivisi, oltre ad avere un servizio di messaggistica testo e video, compatibile anche con smartphone e tablet, grazie alle app per Android e iOS. Inoltre, tutti i server di Protonet danno molto spazio per il salvataggio dei file e la loro condivisioni tra persone che hanno accesso alla cloud generata dai mini-server.

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Opzioni Hardware

Le opzioni hardware offerte sono tre e variano dai 1400 ai 5600 euro:

Maya (256GB, 512GB o 2TB di storage)

Carlita (2 o 4TB)

Carla (2 o 4TB),

I server, inoltre, sono molto semplici da installare utilizzare e montano un solo tasto. Nel primo caso, Protonet suggerisce l’utilizzo in team di massimo 10 persone, 30 nel secondo e 50 nel terzo: Protonet, infatti, punta al mercato business e a organizzazioni di piccole e medie dimensioniche hanno a cuore la privacy dei loro dati. Oltre ai privati che vogliono conservare in modo più sicuro la proprio memoria digitale. Tutta la produzione dei server Protonet avviene in Germania e lo scorso anno l’azienda ha raccolto 3 milioni di euro in crowdfunding, uno dei quali in soli 89 minuti.

Cory Doctorw a re:publica con la maglietta della campagna Free Your Data (Re:publica / Flickr CC)

Sfruttando il suo hardware e il suo software congiuntamente, suggerisce Protonet, è possibile rinunciare ai servizi di grandi aziende commerciali e, sostanzialmente, dichiarare l’autarchia della propria cloud. Su questi temi, Protonet è stata anche iniziatrice della campagna Free Your Data che ha presentato una petizione, firmata da oltre 60mila persone in Germania,  per chiedere maggiore trasparenza sul modo in cui i dati personali vengono gestiti dalle grandi aziende.