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Pericolo di Lock-In di Microsoft nella P.A

Logica perversa del Lock-In di Microsoft e pericoli per la P.A.

(non solo Italiana)

In tempi non sospetti i iniziai a parlare del LockIn or Lock-In: https://www.aiutocomputerhelp.it/pericolo-del-lock-in/

Ma cosa e’ il Lock-in ?

“E’ quel rapporto di dipendenza che si instaura tra un cliente ed un fornitore di beni o servizi, tale che il cliente si trova nella condizione di non poter acquistare analoghi beni o servizi da un fornitore differente senza dover sostenere rilevanti costi e rischi per effettuare questo passaggio”

Il pericolo del Lock-In di Microsoft per la P.A.
Il pericolo del Lock-In di Microsoft per la P.A.

Vediamo un po quello che si sta muovendo, quello che per fortuna ancora qualcuno pensa e scrive….

“Nella provincia di Bolzano per quattro anni un’equipe di quattro funzionari ha lavorato a tempo pieno al viaggio verso Libre Office: si risparmiavano 500 mila euro di licenze il primo anno e 1 milione ogni anno successivo.

Ma nel 2014 cambia la giunta e quindi il 12 aprile 2016 viene approvata una nuova delibera in cui si annuncia un contratto con la Microsoft, 5,2 milioni su tre anni per andare sul Cloud (il software O365). Delibera votata dopo aver chiesto a una società “indipendente”, la Alpin di Bolzano, di dire la sua tra LibreOffice, Google a sempre Microsoft.

La Alpin, che nel suo sito fa promozione di prodotti Microsoft e chiede a chi cerca lavoro di saper usare i suoi programmi operativi, in sei giorni e con un compenso di 12 mila euro, conclude che ormai è un’esigenza andare sul cloud, quindi meglio restare con la Microsoft.

Quindi lo stesso responsabile IT, Kurt Pöhl, nella delibera di aprile ammette: “La banda non è pronta a sopportare una tale migrazione verso il cloud”. Intanto da maggio 2016 la Provincia versa 150 mila euro al mese nelle casse della Microsoft per un programma non ancora installato.”

da http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/ostaggi-di-microsoft-lo-stato-si-e-consegnato-alla-multinazionale/
Sempre dalla stessa fonte …

Le strane gare della Consip

La potenza politica della Microsoft è evidente. Nel Regno Unito i suoi finanziamenti ai partiti politici sono pubblici, ma un ex-consulente IT dell’ex premier Cameron, Rohan Silva, ha rivelato le minacce della società americana al governo conservatore: niente fondi in caso di passaggio all’open source. In Portogallo, il giovane manager Microsoft Mauro Xavier è stato scelto dal capo del partito conservatore Pedro Coelho come capo della sua campagna elettorale nel 2011, per poi tornare in azienda dove oggi è a capo dell’Europa orientale.

E continua a consigliare i governi portoghesi sulle migliori scelte in materia digitale. In Francia Investigate Europe ha trovato almeno cinque impiegati al ministero degli Interni e della Difesa, membri dello staff del ministero, con regolare indirizzo mail e telefono fisso, ma pagati da Microsoft e con un profilo da consulenti o venditori dentro l’azienda americana.

Roberta Cocco è assessore al comune di Milano per la trasformazione digitale: in Microsoft dal 1991, ex direttore del Marketing in Italia e ha quasi quattro milioni di dollari in azioni Microsoft, per ora congelate.
In Italia, come in molti altri Paesi, i prodotti Microsoft vengono venduti attraverso delle gare pubbliche della Consip (società del ministero del Tesoro, azionista unico). Ogni due anni in media la Consip apre un bando chiamato “Enterprise agreement per prodotti Microsoft”, la concorrenza è già tagliata fuori.

Chi li vince?

A ruota la Telecom o Fijutsu che rivendono dunque software, hardware e servizi della società americana.

Una volta firmata questa Convenzione, le Pa non hanno più bisogno di andare a gara, firmano contratti sulla base dell’accordo Consip: 5 milioni qui, 10 là, i soldi vanno tutti in Irlanda da dove la Microsoft fa partire le fatture per le licenze. Abbiamo chiesto a vari avvocati in diversi paesi europei se lanciare bandi per una sola società, fosse in linea con le norme europee sugli appalti pubblici.

“Non aprire ad altri fornitori è una chiara violazione della direttiva Ue sugli appalti”, risponde Matthieu Paapst, un avvocato olandese tra i massimi esperti in materia.

“Il problema è che la Commissione europea è la prima a non rispettare le regole, firmando contratti con la Microsoft senza un bando pubblico”. da http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/ostaggi-di-microsoft-lo-stato-si-e-consegnato-alla-multinazionale/

Come Microsoft aderisce agli standard.

Come Microsoft aderisce agli Standard
Come Microsoft aderisce agli Standard

Microsoft, Internet e gli altri standard

La strategia di Microsoft nei confronti di Internet e altri standard è stata descritta come EEE.  (da coloro che sostengono che l’azienda esercita pratiche sleali e lesive della concorrenza)

La strategia EEE consiste nelle seguenti fasi:

1. Abbraccia: L’azienda annuncia pubblicamente che intende aderire a uno standard. Assegna a  dei dipendenti, il compito di lavorare con organizzazioni che si occupano di standardizzazioni, come il World Wide Web Consortium .

2. Estendi: ci si muove in conformità allo standard, almeno in parte, ma si inizia ad aggiungere, ai propri prodotti, delle estensioni proprietarie dello standard. Si afferma che si sta solo cercando di aggiungere valore per i propri clienti e che sono proprio questi ultimi a volere queste caratteristiche.

3. Estingui: con vari mezzi si spingono gli utenti a usare questi propri standard “estesi” – per esempio con i propri prodotti server o con strumenti di sviluppo – incrementando così l’uso delle estensioni proprietarie al punto che i concorrenti che non seguono quella versione dello “standard”

4. standard non possono competere. In questo modo, il prodotto proprietario dell’azienda diventa, nei fatti, l’unico standard che conti in termini pratici (standard de facto). Questo gli permette di influenzare il mercato tramite il controllo che è in grado di esercitare sullo su questo standard “esteso”.

EEE

Chi stigmatizza e denuncia l’esistenza di strategie EEE nella linea di condotta di Microsoft lo fa sulla base di prove come gli Halloween documents.

Sono una a serie di memorandum confidenziali di Microsoft, sfuggiti al controllo interno e divenuti di dominio pubblico, riguardanti le strategie aziendali da adottare nei confronti di Linux e del software open source. Su cosa esattamente possa essere dedotto dai documenti sulla strategia Microsoft si sta ancora discutendo.

“Abbraccia, estendi ed estingui” (in inglese EEE, Embrace, Extend and Extinguish) è un’espressione che il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha accertato essere stata usata all’interno della Microsoft Corporation.

Si inizia a utilizzare negli anni novanta, per descrivere la propria strategia volta all’ingresso nei mercati di prodotti basati su standard internazionali riconosciuti, tramite l’introduzione di caratteristiche proprietarie non conformi agli standard, e il successivo utilizzo di tali difformità allo scopo di svantaggiare la concorrenza.

L’espressione è citata più volte dai testimoni Paul Maritz, (Microsoft), e Steven McGeady, (Intel) , nel corso del processo per l’azione civile numero 98-1232, tenutosi tra il 18 ottobre 1998 e il 26 giugno 1999 nel distretto di Columbia. La stessa espressione è stata ripresa in seguito dalla stampa internazionale, ad esempio dal quotidiano The Economist’.

Piccolo esempio di quanto ci e’ costata la  strategia del non pensare !

Ricordate quando Microsoft fece partire l’aggiornamento a Windows 10 in automatico dal Sistema 7 ?

Bene, diciamo che un normale pc da ufficio, ci ha messo in media 5 ore per l’aggiornamento (primo aggiornamento e aggiornamenti successivi per circa 40 giorni).. In italia nell sistema P.A. si sono aggiornati in automatico circa 2 milioni di pc.

In una percentuale del 3% i pc sono divenuti inutilizzabili dato che l’aggiornamento non e’ andato a buon fine.

Un altro 3% e’ riuscito a fare un recovery alla versione precedente (circa 3 ore) e , aggiungiamo anche tutte quelle procedure, in special modo che si interfacciano con strumenti di misura e analisi che si sono bloccate  e  non per ultimo un grosso, ma grosso problema sulla privacy.

Insomma l’aggiornamento automatico, non autorizzato a Windows 10 ci e’ costato circa 6 milioni di ore lavorative + blocco pc + blocco servizi.

Calcoliamo 6 milioni per 15 Eu l’ora .. e ci troviamo a 90 Milioni di Eu Buttati nel c….. + i blocchi+ le bestemmie degli operatori che si trovavano con la classica schermata del”aggiornamento + le bestemmie degli utenti …..

Ora, tra un paio di anni , Microsoft cesserà il supporto a Windows 7. Questo significa che per rispettare le leggi dello Stato Italiano, Windows 7 non potra essere più utilizzato nella P.A.!. Bene … si dovrà passare al 10 ? A quali costi ? ( e in questo caso .. Lock-In di microsoft )

Poveri Noi !!! questo è il Lock-In di microsoft !

G.P.